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Superbonus 110%, responsabilità per indebita fruizione su chi ricade?

Cosa succede se i controlli dell’Amministrazione finanziaria accertano che il beneficio fiscale del Superbonus non spetta al contribuente che ne ha usufruito?

A fare chiarezza sulla questione Superbonus 110% e responsabilità per indebita fruizione è Alessio Villarosa, sottosegretario dell’Economia.

Superbonus, responsabilità e recupero della detrazione con indebita fruizione

Secondo la specificazione fornita durante il question time in VI Commissione finanze della Camera, la responsabilità di natura amministrativa ricade sul beneficiario della Superbonus al 110%.

Una possibile eccezione è quelle che vede coinvolti nella violazione il fornitore che ha applicato lo sconto o i cessionari che hanno acquistato il credito. Anche se quest’ultimo caso, quello del concorso nella violazione, sembra poi difficile da dimostrare in pratica.

A ogni modo, nell’eventualità di indebita fruizione del beneficio fiscale, la detrazione non spettante verrà recuperata, maggiorata di sanzioni ed interessi a carico del contribuente.

Se la perdita del beneficio fiscale è causata da infedeli attestazioni o asseverazioni rilasciate dai tecnici abilitati, la normativa prevede una sanzione da 2mila a 15mila euro per ciascuna attestazione o asseverazione infedele rilasciata.

Come contribuente vieni danneggiato da una attestazione o asseverazione infedele? Potrai rivalerti per vie legali sui professionisti che le hanno rilasciate per ottenere il risarcimento del danno subito.

In questo senso, i tecnici abilitati al rilascio di attestazioni e asseverazioni, secondo la normativa, devono sottoscrivere una polizza assicurativa dedicata specificatamente a coprire questa eventualità.

Superbonus 110% e Pacchetto 4.0, stabilizzati e rafforzati

Sempre il Superbonus al 110% è stato tra i protagonisti anche di una doppia audizione alla Camera sul Recovery Fund da parte del Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli.

Secondo Patuanelli, il Superbonus potrebbe essere stabilizzato per un triennio dopo il 2021, quindi fino al 2024, con l’obiettivo di favorire gli interventi di efficientamento energetico.

In seguito, ha spiegato che, dopo un monitoraggio del funzionamento del Superbonus nei prossimi mesi, si potrebbero anche «rimodulare i paletti agli interventi edilizi, che hanno bisogno di una verifica rispetto all’effettivo tiraggio della misura».

Al centro della doppia audizione c’è stato anche il tema di Industria 4.0 o, meglio, di “Transizione X.0”, come già ribattezzato nelle Linee Guida del Recovery Plan.

Nello specifico, il Ministro dello Sviluppo Economico ha parlato del credito d’imposta 4.0, che deve essere sempre più fruibile da piccole imprese e attività in regime forfettario.

Per prima cosa, questa agevolazione sarà resa strutturale per almeno un altro triennio per fare in modo che non sia un elemento da rinnovare di anno in anno.

Inoltre, la misura del credito d’imposta – la principale del pacchetto 4.0 – verrà rafforzata incrementando le aliquote, innalzando i massimali di spesa e ampliando le tipologie di beni che potranno accedere alla misura.

 

Fonte: Edotto