12 Mar Lombardia in zona rossa, le nuove regole
Da lunedì 15 marzo la Lombardia cambia colore e torna in zona rossa. È ufficiale. Scatteranno da lunedì le nuove gradazioni regionali dell’Italia a colori e con queste le nuove misure e regole per la zona rossa. Vediamole insieme.
Diverse regioni in zona rossa, mini-lockdown a Pasqua
La decisione è diventata ufficiale dopo il monitoraggio di venerdì mattina. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che firmerà l’ordinanza con il cambio di fascia.
Oltre alla Lombardia, secondo quanto si apprende, saranno in zona rossa anche le province autonome di Bolzano e Trento, la Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Veneto Toscana e Marche.
L’intenzione del governo, inoltre, è quella di andare verso un minilockdown nazionale per le vacanze di Pasqua: « dal 3 al 5 aprile, le misure previste per la zona rossa si applicheranno su tutto il territorio nazionale».
Ma quali le nuove regole previste per la zona rossa? Vediamole nel dettaglio.
Regole e misure zona rossa
Scuole chiuse in zona rossa
Nelle regioni rosse scuole chiuse dagli asili nido alle scuole superiori. Niente più lezioni in presenza per tutti gli alunni. Gli studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali potranno continuare ad andare in classe.
Per quanto riguarda le università, spetta al singolo ateneo stabilire le attività formative indispensabili da mantenere in presenza, e lo stesso vale per esami e sessioni di laurea. La condizione è che siano rispettati i protocolli e venga sentito il Consiglio universitario regionale.
Spostamenti: obbligo autocertificazione
Per muoversi da casa è obbligatoria l’autocertificazione, preferibilmente da stampare e compilare. In linea generale, in zona rossa non si può uscire di casa.
Alcune delle motivazioni valide sono:
- fare la spesa o acquistare beni di prima necessità
- buttare la spazzatura
- fare attività sportiva individuale
- portare fuori il cane nei pressi della propria abitazione
- raggiungere il luogo di culto più vicino a casa
Non si può uscire dal proprio comune o dalla propria regione se non per lavoro, urgenza o salute. Tra queste eccezioni restano sempre valide quelle relative all’assistenza a persone anziane non autosufficienti, figli minori o attività di volontariato specifiche.
Se le ordinanze locali non lo vietano e se ci si è trasferiti nella seconda casa, sia essa di proprietà o affittatta, vi si può rientrare dopo il lavoro anche fuori regione, una famiglia alla volta.
Per tutti gli altri spostamenti verso seconde case, questi possono riguardare solo lavori di somma urgenza, per esempio un allagamento.
Si può andare in auto, per necessità, con persone non conviventi indossando tutti la mascherina: il guidatore e due passeggeri al massimo per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori.
Visite ad amici e parenti, vietate nelle zone rosse
Le visite ad amici e parenti sono vietate nelle zone rosse. Da questo divieto sono escluse le visite anche fuori comune o fuori regione per ragioni di necessità, urgenza e salute.
Tra queste ragioni sono comprese:
- l’andare a trovare un anziano non autosufficiente o un figlio minore
- le attività di volontariato.
Per quanto riguarda le visite in carcere e alle persone ricoverate in una struttura detentiva a carattere ospedaliero, queste possono svolgersi solo a distanza.
L’intenzione del governo è mantenere il divieto di visite ad amici e parenti anche durante le festività di Pasqua.
Bar e ristoranti asporto e delivery
In zona rossa bar, ristoranti e locali rimangono chiusi. Sono sempre consentite le consegne a domicilio. L’asporto è possibile dalle 18 alle 22 per ristoranti, negozi al dettaglio di bevande ed enoteche, ma non per bar e attività simili senza cucina.
Negozi e mercati, quali aperti?
Nelle zone rosse aperti solo i negozi di prima necessità: alimentari, farmacie, elettronica, ferramenta, edicole, profumerie, tabaccai, giocattolai e vivai.
Per informazioni più precise è necessario consultare la lista completa di tutti i negozi considerati di prima necessità che verrà resa nota insieme ai provvedimenti.
Tutti gli altri negozi devono chiudere. Chiusi anche mercati e centri commerciali, anche se i negozi essenziali al loro interno possono restare aperti.
A fare la spesa bisogna andare uno alla volta per nucleo familiare.
Parrucchieri e centri estetici chiusi
Rispetto al decreto di Natale, anche barbieri, parrucchieri e centri estetici chiudono in zona rossa. Restano sospese le attività dei centri benessere e dei centri termali.
I servizi alla persona che fanno eccezione e possono rimanere aperti in zona rossa sono lavanderie, tintorie e pompe funebri. Stop anche a tutti gli altri servizi.
Sport consentiti in zona rossa
Palestre e piscine restano chiuse ovunque. Restano sospesi anche gli sport di contatto, a meno che non siano all’interno di competizioni sportive d’interesse nazionale. Vietata anche l’attività venatoria.
Gli sport come corsa e ciclismo sono consentiti. Le condizioni sono che le attività siano individuali, si svolgano nei pressi della propria abitazione e si mantengano due metri di distanza da chiunque.
Si può essere puniti se durante l’attività fisica si sconfina in un altro Comune? Questo caso non è punibile, purché lo spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza.
Parchi e giardini cittadini invece possono restare aperti.