30 Lug Detrazione IRPEF, pagamento via smartphone
Puoi godere della detrazione IRPEF del 19% anche in caso di pagamento elettronico via smartphone. Lo specifica l’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 230/E del 29 luglio 2020.
IRPEF, detrazione con mezzi di pagamento tracciabili
L’art. 1, co. 679 della c.d. “Legge di Bilancio 2020” ha previsto che la detrazione IRPEF spetta unicamente se il pagamento è stato realizzato con versamento bancario o postale, oppure con carte di credito e prepagate, assegni bancari e circolari o altri sistemi alternativi.
La risposta n. 230/E del 29 luglio 2020 dell’Agenzia ricorda come «altri mezzi di pagamento» siano quelli «che garantiscano la tracciabilità e l’identificazione del suo autore al fine di permettere efficaci controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria».
Detrazione IRPEF anche in caso di pagamento elettronico via smartphone
Il caso a cui ha risposto ieri l’Agenzia è quello di pagamento tramite un’app smartphone che permette all’utente di effettuare transazioni di denaro senza carta di credito o di debito e senza necessità di un dispositivo dotato di tecnologia NFC.
Secondo l’Agenzia, si tratterebbe comunque di un sistema in grado di garantire i requisiti di tracciabilità dei pagamenti stabiliti dalla legge di stabilità del 2020.
Deve trattarsi di un mezzo di pagamento emesso da un istituto di moneta elettronica riconosciuto, collegato a dei conti correnti bancari che individuano sia i soggetti che prelevano il denaro sia i soggetti a cui il denaro viene accreditato.
Le rilevazioni contabili del conto corrente della banca o le transazioni della app stessa, dunque, devono garantire la tracciabilità e l’identificazione dell’autore del pagamento.
Di conseguenza, conclude l’Agenzia, è ammissibile la detrazione IRPEF anche in caso di pagamento elettronico via smartphone.
Detrazione IRPEF, controlli e conservazione documenti
In chiusura, il documento specifica che in presenza di oneri e spese per i quali è richiesta la detrazione IRPEF sostenuti mediante smartphone il contribuente potrà subire controlli dall’Amministrazione finanziaria, o dai Caf e dai professionisti abilitati.
In sede di controllo, il contribuente dovrà esibire: il documento fiscale che attesti l’onere sostenuto, l’estratto del conto corrente della banca a cui il predetto istituto si è collegato, e, nel caso da tale documento non si evincano tutte le informazioni necessarie, anche la copia delle ricevute dei pagamenti presenti nell’app.