Coronavirus, sanificazione ambienti di lavoro: consigli e chiarimenti

In quest’articolo ti fornisco le informazioni necessarie per orientarti tra le diverse proposte di sanificazione degli ambienti di lavoro. Vedremo cos’è la sanificazione, chi può eseguirla, come e quando bisogna intervenire. Infine vedremo bonus e incentivi per la sanificazione.

Pulizia e sanificazione in azienda 

Sul sito del Ministero della Salute, alla pagina Covid-19 – Sicurezza dei lavoratori, si sottolinea l’obbligo da parte dell’azienda nei confronti dei lavoratori di garantire un ambiente salubre e privo di contaminazione.

L’azienda, parlando in termini pratici, è tenuta ad assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago, necessaria in vista della riapertura.

Differenze pulizia, disinfezione, sanificazione

Le attività di pulizia, di disinfezione e di sanificazione sono disciplinate dalla Legge 82/1994. Il D.M. n. 274/1997, regolamento d’attuazione degli artt. 1 e 4 della Legge precedentemente citata, le ha così definite:

  • attività di pulizia: sono quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati ed aree di pertinenza;
  • attività di disinfezione: sono quelle che riguardano il complesso dei procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni;
  • attività di sanificazione: sono quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione e il rumore.

Sanificazione cos’è

Riassumendo, la sanificazione è il complesso dei procedimenti e delle operazioni di sanitizzazione, l’insieme di procedure volto a rendere un ambiente sano per la vita delle persone mediante azioni di pulizia, disinfezione e igienizzazione.

La sanificazione consiste, in sostanza, in un intervento per rendere sano ogni specifico ambiente in cui la presenza di microrganismi patogeni e infettivi o ancora di parassiti o infestanti rende il contesto insalubre.

Chi può eseguire sanificazione

L’esercizio delle attività di sanificazione è subordinato al possesso di specifici requisiti di capacità tecnica ed organizzativa. I requisiti tecnico-professionali sono previsti dall’art. 2 comma 3 del Decreto M.I.C.A. 274/1997, regolamento d’attuazione circa le attività di pulizia, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione e sanificazione.

A livello professionale, l’esercizio di queste attività può essere svolto da aziende con specifico codice ATECO. Nello specifico, le prestazioni di semplice pulizia rientrano tra quelle indicate nel codice ATECO 81.21.00 e 82.22.02, invece l’esercizio delle attività di disinfezione (disinfestazione e derattizzazione comprese) rientra nel codice ATECO 81.29.10.

Sanificazione autonoma, è possibile?

Come già visto qui, a livello teorico, è possibile procedere alla sanificazione autonoma degli ambienti di lavoro mediante l’integrazione del proprio DVR (Documento di Valutazione del Rischio) nel quale si riesca a dimostrare che tutte le attività di sanificazione svolte “in proprio” hanno rispettato gli standard di correttezza e di sicurezza previsti.

In questo caso, la sanificazione fatta “in proprio” sicuramente determina maggiori rischiosità; per questo motivo ti consiglio di contattare e di coordinarti con il tecnico che ti segue per la valutazione dei rischio così che possa integrare l’eventuale DVR e le procedure necessarie.

Sanificazione, quando effettuarla?

Il Ministero della Salute indica che l’azienda è tenuta a garantire la pulizia quotidiana e a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse e delle altre superfici di contatto.

È ragionevole ritenere che le operazioni di sanificazione siano da eseguirsi prima della riapertura della attività e sia da ripetere con una frequenza che dipende in base alla natura dell’attività, alla frequentazione dei locali e altri fattori.

In questo senso, chi ne ha la possibilità potrebbe implementare un protocollo operativo specifico con una valutazione specifica del rischio biologico, elaborato con la collaborazione del Medico del Lavoro competente e con il Responsabile Aziendale per la Sicurezza.

Nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, invece, le operazioni di pulizia e sanificazione dell’area  sono obbligatorie, secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute.

Bonus sanificazione, ci sono agevolazioni?

Tutte le aziende, grazie agli incentivi e ai contributi del decreto Cura Italia (Decreto Legge 18/2020), possono recuperare il 50% delle spese effettuate nel 2020, con un limite massimo di 20.000 euro, attraverso il meccanismo del credito d’imposta.

Il decreto Liquidità (Decreto legge 23/2020), inoltre, ha ampliato l’agevolazione fiscale estendendola all’acquisto di dispositivi di protezione individuale necessari a proteggere i lavoratori. L’agevolazione vale per mascherine chirurgiche, mascherine Ffp2 ed Ffp3, guanti, tute, ma anche calzari, occhiali e visiere protettive.

Nella circolare n.9/E, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che anche barriere e pannelli protettivi per tenere distanti i dipendenti, detergenti per le mani e disinfettanti fanno parte del trattamento agevolato.